Storia delle Repubbliche Marinare

Storia delle Repubbliche Marinare

03/06/2020
Autore: Monica Lombardi

Nel Medioevo, periodo storico che va dalla definitiva caduta dell’Impero Romano d’Occidente alla scoperta dell’America (dal secolo V al secolo XV), le attività marittime nel Mediterraneo iniziarono a svilupparsi rapidamente, gli scambi commerciali si intensificarono, ed i canali di comunicazione via mare cominciarono ad essere sempre più trafficati.
Alcune città italiane in particolare, grazie alle loro potenti e numerose flotte navali, spadroneggiavano su tutto il bacino del Mar Mediterraneo, godendo di assoluta autonomia politica, e di una sempre crescente prosperità economica.

Venezia, Pisa, Amalfi, Genova, erano queste le quattro superpotenze che dettavano legge nel mare nostrum; manco a farlo apposta, sembra quasi che qualcuno le abbia distribuite uniformemente su tutto il territorio dello stivale italiano: una a Nordest, l’altra a Nordovest, una al Centro, ed un’altra al Sud, ma c’è da dire che, nonostante la loro storica rivalità e le tante battaglie navali che le hanno avute come protagoniste, le Repubbliche Marinare hanno ricoperto un ruolo molto importante per l’Italia, non solo per il commercio e la navigazione, ma anche per aver diffuso nuove idee culturali ed artistiche di paesi lontani.

La Repubblica di Venezia

Dal punto di vista istituzionale e governativo, queste città marinare erano delle repubbliche oligarchiche amministrate prevalentemente dalle più ricche famiglie di mercanti locali; era dunque il commercio a dettare legge e, in parole povere, più uno era ricco ed aveva una fiorente attività commerciale, più contava all’interno del governo, che era quindi espressione del ceto mercantile stesso, del quale costituiva il vero cuore pulsante.

Verso la metà del secolo IX, Venezia riuscì finalmente a conquistare la tanto sospirata indipendenza dall’Impero Bizantino al quale era sottomessa, e proprio grazie allo sviluppo dei rapporti commerciali con i Bizantini (ai quali era ancora vincolata per qualche oscura ragione), si andò poco a poco fortificando fino a diventare città prospera e potente. Intorno all’anno Mille (secolo XI) la fiorente città lagunare iniziò ad espandersi su tutto il Mar Adriatico, annettendo in breve tempo i territori di Istria e Dalmazia, ed iniziando a mettere paura a chiunque.

La Repubblica di Genova ed i suoi conflitti con Venezia

La città di Genova fu invasa e distrutta dai Saraceni nel Novecento, ma all’inizio del secolo X trovò la forza di risorgere completamente grazie ai maggiori feudatari e commercianti di quelle zone, unitisi in una sorta di consorzio per l’amministrazione dei territori e delle ricchezze; nel 1906 fu creata infatti la ‘Compagna Communis’, che ufficializzava la raggiunta indipendenza di Genova, e fondava la sua costituzione.

Genova trovò nella Repubblica Marinara di Pisa una grande alleata nella campagna contro i Saraceni che imperversavano sulle coste del Mediterraneo Occidentale, e le due città insieme riuscirono ad espellere definitivamente i pirati Musulmani dai nostri mari. La sua potenza navale andava crescendo sempre più, e raggiunse il suo apice con le vittorie su Venezia (battaglia di Curzola), e sulla stessa Pisa (battaglia della Meloria), con la quale nel frattempo si erano rotti tutti i buoni rapporti che c’erano. Il secolo XIV segnò l’inizio della decadenza di Genova, che andava poco a poco perdendo territori e rispetto, sconfitta per due volte dalla stessa Venezia nelle due sanguinose battaglie di Alghero e Chioggia.

La Repubblica Marinara di Pisa

La Repubblica di Pisa nacque ufficialmente nel secolo XI, ovvero quando non solo intensificò la sua rete commerciale nel Mediterraneo, ma sconfisse anche più volte i Saraceni a Reggio Calabria, a Bona, a Mahdìa, ed a Palermo con il valido aiuto della nascente potenza navale del Regno di Sicilia.
Grazie all’alleanza stretta nel 1016 con Genova nella campagna di lotta contro i pirati Saraceni che scorazzavano principalmente su Sardegna e Corsica, Pisa acquisì ben presto il controllo di quasi tutto il Tirreno, Corsica, isole Baleari, e parte della Sardegna comprese.

Le ‘Crociate in Terra Santa’ contribuirono poi certamente ad accrescere il suo valore e la sua potenza, e gli scambi commerciali con l’Oriente, nuova e ricca terra di conquista, si infittirono sempre più; furono proprio la sconfitta di Meloria contro Genova prima, e quella di Lucocisterna contro gli Aragonesi poi, a segnare l’inizio di un declino pisano che ormai era già abbondantemente iniziato.

Amalfi, la prima Repubblica Marinara

Amalfi fu, in ordine di tempo, la prima Repubblica Marinara ad essere nata, e si costituì non appena raggiunse l’indipendenza dal Ducato di Napoli, ovvero nell’ 839; gli amalfitani in rivolta misero in fuga i presìdi longobardi capeggiati dal Principe Sicardo,e Mastalo II assunse il potere proclamandosi Duca. Alla fine del secolo IX Amalfi era già riuscita a tessere una fitta rete di scambi commerciali con l’Oriente, sottraendo agli Arabi il monopolio del commercio sul Mediterraneo.

Nel secolo successivo la città raggiunse il suo massimo splendore disponendo poco a poco suoi presìdi su Cipro, Costantinopoli, Beirut, Alessandria, Baghdad, Tripoli, per poi spingersi addirittura in India. A dire il vero, bisogna ammettere che gli amalfitani hanno sempre saputo trovare le giuste alleanze per spadroneggiare su tutto il Mediterraneo; infatti prima col Papa per la Guerra Santa, poi coi Bizantini, e successivamente con i Musulmani, riuscirono a salvaguardare la loro potenza per lungo tempo.